Italia, doglie elettorali in terra e il luttuoso pianto dei migranti sulle coste
Secondo un’indagine di Coldiretti, per il 47% degli italiani quello da poco trascorso è stato un Natale di regali mestamente riciclati. L’osservatorio internazionale Federconsumatori ha rilevato una ulteriore flessione della spesa collettiva: dopo il notevole calo (-18,8% dall’inizio del 2013) prosegue il vistoso andamento negativo del potere d’acquisto delle famiglie. Ebbene, nulla di nuovo sotto al sole nel nostro dissestato Paese, ove l’intera economia è da rilanciare e vi è la necessità urgente di una riforma elettorale. In compenso, il 4 dicembre la Corte costituzionale ha – infine – ‘ammazzato’ il Porcellum. Con ogni probabilità, le prossime elezioni politiche si voteranno proprio nel nuovo anno appena iniziato: nel 2014 ci sarebbe infatti la possibilità di accorpamento alle elezioni europee, una sorta di election day all’insegna del risparmio (cifre di milioni di euro). Renzi, Berlusconi, Grillo: cosa li accomuna? Morto il Porcellum, si fa banchetto: tutti non vedono l’ora di richiamare l’elettorato alle urne, tanto per cominciare. Noi di Generazione X non saremo sordi a tale richiamo – soprattutto perché sta diventando un allarme assordante. Daremo dunque fiato alle trombe e, con il doveroso e opportuno distacco – non super partes, bensì extra partes – vi aggiorneremo sugli sviluppi e le mirabolanti evoluzioni del dibattito politico che infuocherà nei prossimi mesi invernali, sino a giungere alle soglie della primavera. Non intendiamo esimerci dal nostro diritto-dovere di cronaca, e al contempo civico.
L’astensionismo? Nel clima di austerità imperante, crisi nera, miseria dilagante e malcontento, un’ennesima privazione e rinuncia sarebbe a tal punto incresciosa – a nostro avviso. Gli sfidanti daranno spettacolo di sé. Lo spettatore giudicherà nel segreto del suffragio. Come premesso, non si può esser sordi ad un assordante richiamo: parole che, siamo certi, nessuno potrebbe smentire.
Poniamo una domanda ai lettori. È possibile esser ciechi dinanzi ad un segnale accecante? Se la risposta è negativa, non si possono chiudere gli occhi, né si può sviare lo sguardo dal dramma umanitario che si sta consumando a latitudini più meridionali, ovvero a cavallo dell’Equatore; la sciagura che si estende nell’emisfero australe e boreale sino a sfociare, tragicamente, nel Mare Nostrum. Sono molte migliaia, a ritmo incessante, i migranti che s’avventurano negli interminabili, durissimi viaggi alla ricerca di una speranza, un solo spiraglio di vita. A troppe persone – moltitudini – quest’unica speranza costa un prezzo altissimo.
Di recente, la Marina militare ha dispiegato le proprie forze in soccorso alle ondate di profughi logorati dalle difficili condizioni sanitarie, disumane e marittime: l’operazione è stata intitolata, appunto, “Mare Nostrum”. Una nave, la San Marco, il 4 gennaio ha tratto in salvo un gruppo di circa mille esuli approdati nei litorali in Sicilia – e li ha accompagnati, in seguito, presso il porto di Augusta. Fra i numerosi figli e figlie, una bambina teneva stretto con sé un gatto: l’ha voluto assolutamente portare in braccio per l’intero viaggio. Quale sarà la loro sorte una volta vista l’Italia?
In base a una stima della Marina, più di settemila anime sono state strappate alle assai salate acque mediterranee, a partire dallo scorso ottobre. Ascolteremo, nei lontani Paesi dell’Africa, la sorgente del loro luttuoso canto.
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