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Generazione X

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WAX: We are the X, sarà il riscatto della Generazione X?

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Opera prima del regista Lorenzo Corvino, WAX: We are The X si presenta come una mistura di generi e stili narrativi – thriller e avventura, (dis)integrazione sociale e romanticismo, dramma, animazione ed una venatura di commedia – per la produzione italiana “on the road” che accende i riflettori sullo scontro generazionale fra i nati dopo il 1970, ovvero i “sacrificabili” o la “generazione perduta”, come disse l’ex premier Mario Monti, con la meglio gioventù pasoliniana degli anni Sessanta. Un contrasto originato nella ricerca di una dignità attraverso il lavoro che, in piena crisi finanziaria, si estende dall’Italia fino all’intera Unione europea. Non a caso, parallelamente alle vicende descritte – il film è incentrato sulle traversie di tre giovani inviati a Monte Carlo per le riprese di uno spot – anche nella realtà, per portare a compimento il lungometraggio si è resa essenziale la partecipazione sia di Jean-Marc Barr (Jean-Christophe Touchalier) che del celebre attore olandese Rutger Hauer, alias Roy Batty di Blade Runner.

“Nei Paesi occidentali tutti i nati tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’80 appartengono a quella che viene comunemente definita Generazione X. Milioni di persone senza punti di riferimento o certezze per il proprio futuro”.

Inevitabile un ennesimo confronto-scontro fra generazioni, entrambe interpreti di un’epoca di cambiamenti radicali e repentini come quella attuale – nello stadio d’indeterminatezza e contrasti, eventi e memorie del recente passato entrano in collisione con le innovazioni, offuscandone la visuale sul futuro. In modo provocatorio, la trama affronta il paradosso di tre giovani che “muoiono” per il lavoro: eppure, nonostante la drammaticità di una simile questione, la storia si dipana in un’atmosfera di pervadente leggerezza, nello splendore patinato del Sud della Francia e la prosperità della Costa Azzurra. Il disagio interiore vissuto dai protagonisti – due italiani e una ragazza francese – contrasta col benessere che li circonda a tal punto che l’immersione in un mondo esterno ed ameno di cui non fanno parte, non può causare altro effetto che accrescerne l’intensità. In quest’ottica, la delusione per un inganno subito sarà ancora più cocente.

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Una particolarità di WAX: We are The X deriva dalle tecniche di ripresa utilizzate sul set: le inquadrature, sempre in soggettiva, sono state rese spesso impiegando anche degli smartphone. I medesimi attori se ne sono serviti per dare spazio alla propria libertà d’espressione, sperimentando nuovi modelli di linguaggio e comunicazione con lo spettatore – al punto che Corvino ha definito l’opera “un Self(ie)-Movie, nel duplice significato di film indipendente autoprodotto e di film che adopera una delle manie più in voga tra i giovani”.

Prodotto da Vengeance in collaborazione con Rai Cinema, WAX: We are The X è stato premiato nel 2015 come miglior film in lingua straniera all’International Filmmaker Festival of World Cinema di Londra. In Italia, si troverà dal 31 marzo al cinema.

“Qui dentro c’è del materiale video, tra cui telecamere di sorveglianza e i filmati coi loro cellulari. Sono prove concrete. Questo materiale fornisce informazioni mancanti sulla loro vicenda” afferma l’Avvocato Aron Mulder (Rutger Hauer) nel prologo. Il cast artistico è inoltre composto dall’attrice e volto noto di diverse campagne pubblicitarie per la televisione francese, Gwendolyn Gourvenec, nel ruolo di Joelle Bernard; Jacopo Maria Bicocchi (Dario Cervi) che ricordiamo al suo debutto in “Giulia non esce la sera” di Giuseppe Piccioni; Davide Paganini (Livio Nesi), nel 2012 aveva interpretato il bombarolo anarchico in “Romanzo di una strage” di Marco Tullio Giordana; Andrea Sartoretti (il Giornalista), noto per l’interpretazione del folle, violento e fidato Bufalo nella serie “Romanzo Criminale” di Stefano Sollima, e Andrea Renzi (Saverio), già protagonista della serie televisiva “Distretto di polizia 11”.


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