Leggi i racconti di Stellarius

Generazione X

Sapere aude

Hangar 10: l’incidente UFO della foresta di Rendlesham

Condividi:

Il found footage ‘Hangar 10 – The Rendlesham UFO Incident’, di Daniel Simpson (2014) è ispirato al caso degli avvistamenti avvenuti durante diverse notti del 1980 nella foresta di Rendlesham, nei pressi delle basi della RAF di Woodbridge e Bentwaters – una vicenda spesso indicata anche come “Roswell inglese”. Le circostanze che si verificarono hanno fatto discutere per decenni e – nonostante siano state ricondotte da alcuni ad una errata interpretazione del passaggio di una meteora, luci emanate da stelle particolarmente brillanti come Sirio, un faro e tracce lasciate nella foresta da animali – i testimoni del personale militare dell’Air Force statunitense di stanza nelle basi descrissero singolari e ripetuti eventi di cui non è acclarata la causa. Alle 3 del mattino del 26 dicembre 1980, le guardie di sicurezza John Burroughs e Jim Penniston notarono luci intense colorate che parevano abbassarsi, lampeggiando nella foresta di Rendlesham:

“Come siamo scesi lungo la strada che porta nel bosco, le luci si stavano spostando in avanti e sembrava si fossero fermate fra un gruppo di alberi. Inoltre, la radura era illuminata, si potevano udire gli animali di una fattoria che facevano molti rumori e c’erano dei movimenti nel bosco. Abbiamo battuto dei colpi a terra e, di qualunque cosa si trattasse, ha iniziato a muoversi indietro, verso il campo aperto. Ci siamo diretti verso la recinzione che separava gli alberi dal campo. Si vedevano le luci accese in casa del contadino. Scavalcando la recinzione abbiamo iniziato a camminare verso le luci rosse e blu che improvvisamente sono scomparse”, dichiarò Burroughs.

Penniston aggiunse di aver visto e fotografato – le immagini risultarono di pessima qualità, tanto da non poter essere analizzate – un veicolo piramidale ricoperto di caratteri simili a geroglifici: “Ho stimato fosse di circa tre metri di altezza per tre metri di larghezza alla base, senza un carrello di atterraggio visibile ma sembrava fosse fissato su un supporto. Mi sono avvicinato ed ho scattato 36 foto, girando intorno al mezzo e poi l’ho raggiunto: il materiale del guscio era simile ad un vetro nero, liscio e opaco”. John Burroughs non ha memoria di quanto riferito da Jim, non ricorda di aver visto un veicolo. L’indomani furono rilevate delle rientranze sul suolo della foresta, alberi danneggiati nella zona in cui erano state avvistate le luci e livelli di radiazione più elevati della norma. Entrambi i militari, in seguito, hanno sofferto di disturbo da stress post-traumatico.

Leggi anche:  Ex Machina, un androide con l’istinto di sopravvivenza

La notte successiva, il tenente colonnello Charles Halt registrò un nastro audio in cui sono incise dichiarazioni che riguardano un oggetto sospeso sopra la base di Woodbridge e un fascio luminoso accecante. Per l’ufficiale, esistono delle conferme radar di quanto descritto. Il 28 dicembre, altri statunitensi furono testimoni di un nuovo evento particolare: si tratta del soldato Larry Warren e del sergente Adrian Bustinza, di pattuglia assieme a un gruppo di personale militare. Sul luogo dell’avvistamento segnalato due giorni prima, videro agenti del nucleo di prevenzione e preparazione alle catastrofi che effettuavano misurazioni coi contatori Geiger. Warren affermò che più tardi, dopo le 23, notarono in cielo una luce sferica rossastra abbassarsi verso il suolo in direzione della costa, dopodiché una sorta di boato precedette la comparsa a terra di un veicolo “privo di finestrini, marcature, insegna o paese d’appartenenza”. Un superiore ordinò a Bustinza e Warren di retrocedere. Da lontano riuscirono a scorgere il comandante dello Stormo, Gordon Williams, raggiungere l’insolito mezzo e avvicinare un individuo con indosso abiti luminescenti; era in vigore il silenzio radio. Il Ministero della Difesa del Regno Unito ha sempre sostenuto che non esistono prove di una minaccia alla sicurezza, né sono state svolte ulteriori indagini in merito al caso di Rendlesham.

Nel 2014, utilizzando un espediente narrativo, Daniel Simpson ha proposto una ricostruzione cinematografica dei misteriosi avvistamenti in questione: il regista illustra – a distanza di 34 anni – gli sconvolgenti fenomeni che sono stati descritti dal personale USAF e formula l’ipotesi che, trattandosi di siti nucleari, vi sia una serie di tunnel sotterranei ad unire le basi di Woodbridge e Bentwaters. Venuto a conoscenza del fatto che recentemente alcuni edifici limitrofi alla base sono stati affittati a privati, Simpson trae ispirazione da circostanze odierne e reali, testimonianze risalenti agli anni Ottanta e dettagli insoliti – ad esempio, nei pressi delle installazioni militari sarebbero tuttora attivi dei potenti cavi per l’accesso alla rete Internet, tecnologicamente avanzati ma vecchi di decenni – per tessere una trama apparentemente ordinaria ma dagli sviluppi sorprendenti. I protagonisti, tre ragazzi giunti sul posto in cerca di tesori coi metal-detector, saranno trascinati loro malgrado in un’avventura terrificante che culminerà in un finale di forte impatto emotivo.

Leggi anche:  Approaching the Unknown, alla conquista di Marte

Flora Liliana Menicocci

Iscriviti al gruppo dei sostenitori per accedere ai contenuti extra

Leggi anche:  “Found footage”, la nuova frontiera del cinema

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.