Henry Miller: un nuovo concetto espositivo per le opere classiche
Avreste mai pensato di poter abitare in una galleria d’arte? Henry Miller – avvocato, collezionista e mercante di opere d’arte – ha realizzato uno spazio espositivo unico nella sua abitazione d’epoca a Walthamstow Village. Circa la sua particolarità, va sottolineato che il tema centrale delle opere esposte e collezionate è l’uomo, inteso come figura del corpo maschile. “Il focus sulla forma maschile nasce dal mio interesse per le arti figurative. In effetti, quando si osservano ritratti di persone si sta guardando sé stessi. Focalizzandosi sulla tematica della forma maschile, non si è soggetti alla limitazione di un particolare lasso temporale. La mia collezione spazia dal XVII secolo al giorno d’oggi. L’influenza del classicismo traspare dalle opere da me collezionate. Prediligo in particolare gli studi accademici che, naturalmente, affondano le radici nel Rinascimento italiano. Purtroppo, credo che la nuova generazione di acquirenti d’arte consideri i dipinti della tradizione classica superati e non idonei al proprio stile di vita moderno. Per me, la celebrazione di tali opere crea un collegamento col passato, in particolar modo quando si tratta dei ritratti di persone. Penso inoltre che l’influenza del classicismo sia ovunque intorno a noi, soprattutto negli edifici; sia moderni che antichi. È impossibile vivere a Londra e non notare l’influenza del classicismo in tutto quel che ci circonda. Penso che non ci sia nulla di meglio di un interno moderno per esporre dipinti antichi. L’accostamento evidenzia e mette in risalto la bellezza di entrambi… (Ad esempio, basta guardare i lavori di Gaillemin sul mio sito. Tali composizioni dell’artista francese, realizzate nel 2015, combinano meravigliosamente il classicismo del XVIII secolo con un tocco moderno)”1.
Londra può essere un punto di riferimento per gli artisti moderni. “Se intendi un buon posto per trovare ispirazione, certamente sì. È una città realmente multiculturale, ancorata ad oltre un secolo di storia britannica, ma profondamente soggetta ed influenzata da centinaia d’anni di immigrazione ed altre contaminazioni culturali. Inoltre, è un luogo molto piacevole in cui vivere, anche se è diventata piuttosto costosa. C’è un panorama artistico molto acceso, sia per l’arte tradizionale che contemporanea”2.
Dopo una pausa dalla carriera legale, Henry ha conseguito un master in Storia dell’arte presso l’Istituto di formazione gestito dalla celebre casa d’asta londinese, Christie’s. Nel frattempo, si è trasferito a Est della capitale britannica, nel caratteristico borgo immerso nell’atmosfera del passato dove la routine quotidiana è abolita. “Non so se conosci bene Londra, ma nonostante la zona in cui vivo sia nota come Walthamstow Village, non si tratta di un paese nel vero senso del termine. Walthamstow appartiene alla Grande Londra, a soli venti minuti di metropolitana dal centro. Comunque, dato che fino al 1890 non era collegata a Londra col treno, è rimasta intatta per molti anni e conserva gran parte degli antichi edifici. Al centro del borgo vi è una chiesa del XIX secolo attorniata da abitazioni settecentesche, le quali si alternano a edifici più tardi, per la maggior parte del Novecento. Anche se fa parte di Londra, il posto mantiene un’identità molto forte e nel corso degli ultimi anni si è rianimato, diventando una comunità estremamente vivace. È inoltre noto per aver dato i natali all’artista e architetto William Morris, e vi si trova anche un museo delle sue opere.
Una delle cose migliori di essere un mercante d’arte, è non avere una giornata tipo. Cerco nuove opere in Rete, partecipo alle aste, incontro clienti, mi reco alle mostre, svolgo ricerche sulle opere ed altre attività amministrative, inclusi i media sociali. Londra è un’immensa risorsa in termini di aste, gallerie, altri rivenditori e biblioteche d’arte”3.
Riguardo l’approccio estetico prettamente contemporaneo e l’indiscusso successo commerciale del genere, non di rado accade che, al di fuori dell’interpretazione dei critici che assegnano un significato e un valore arbitrario alla rappresentazione artistica priva di forma, lo spettatore sia disorientato. Cosa ne pensi dello stato dell’arte contemporanea? “Ritengo che la situazione attuale del mercato dell’arte contemporanea sia piuttosto buona, anche se non sono un esperto in questo campo. Sono più concentrato a cercare di convincere le persone che intendono acquistare opere contemporanee a fare una scelta più tradizionale”4.
Molto spesso, anche gli stessi artisti sono insoddisfatti della critica specializzata. L’esperienza di Henry Miller è invece più improntata al gradimento ed al trasporto emotivo soggettivo piuttosto del giudizio basato sul valore economico. “Se ho capito bene la questione, sono più interessato al fatto che le persone prediligano le mie opere rispetto al resto. Acquisto esclusivamente composizioni artistiche che amo. Devo essere entusiasta di ciò che acquisto e rivendo. Cerco di trasmettere la mia passione alle persone, e spero che, se decidono di acquistare qualcosa, possano provare la mia stessa sensazione. L’unico consiglio per gli acquirenti è quello di amare le opere d’arte, senza curarsi della critica”5.
L’influsso storico e artistico italiano è parte integrante del lavoro di ricerca ed esposizione svolto da Henry. “È impossibile osservare la mia collezione senza veder emergere l’influenza degli artisti italiani. Non soltanto possiedo alcuni dipinti provenienti dall’Italia – Sandro Chia, copie di Schedoni, dipinti dell’Accademia italiana risalenti al XVIII secolo (i quali si troveranno presto sul mio sito) e disegni del 1700 – ma l’intera collezione è pervasa dalle suggestioni classiche. Non si può parlare di oltre cinquecento anni di arte europea senza fare riferimento al notevole ascendente artistico del Belpaese. Anche per quanto riguarda l’artista statunitense Paul Cadmus, di cui mi occupo dal 1981, è evidente la medesima influenza”6.
Inoltre, da mercante d’arte – e non solo – Henry si relaziona di frequente con le gallerie istituzionali. “Come commerciante, ricerco ed espongo lavori di artisti che sono ben rappresentati nelle esposizioni istituzionali. E come collezionista, mi piace acquistare autori che sono piuttosto noti da essere presentati nelle gallerie d’arte pubbliche”7.
Come hanno reagito alla tua idea di galleria d’arte gli italiani che si trovano a Londra? “Non saprei dire in particolar modo come la vedono gli italiani, direi piuttosto che molte persone di diverse culture e nazionalità, italiani inclusi, hanno reagito molto positivamente rispetto a ciò che sto tentando di fare”8.
Ho chiesto ad Henry se, dagli anni Ottanta ad oggi, l’appartenenza all’Unione europea ha influenzato il panorama artistico londinese. “Non sono sicuro di essere nella posizione migliore per dire come sia cambiata la scena artistica negli ultimi trent’anni a Londra, ma sono piuttosto turbato per la decisione del Regno Unito di lasciare l’UE. Come membri dell’UE, ciascun rivenditore può comprare e vendere arte liberamente e in esenzione dai dazi di importazione ed esportazione. Ho anche viaggiato molto, in particolar modo con l’Eurostar per raggiungere Parigi, dove ho acquistato numerose opere. Certo, non è ancora chiaro cosa significherà la Brexit, ma se comporterà delle restrizioni per le raffigurazioni, si aggiungeranno maggiori costi e burocrazia per acquirenti e commercianti. Ciò avrebbe degli effetti sul mercato artistico di Londra, ed in generale nel Regno Unito”9.
Per concludere, uno sguardo alla prospettiva futura della Galleria d’arte di Henry Miller. “Sto preparando per l’anno prossimo una mostra di incisioni del pittore scozzese, Francis West. Nonostante sia meglio noto per i suoi dipinti astratti, era un maestro come disegnatore e un intagliatore straordinario”10.
Per prendere un appuntamento e visitare la Galleria d’arte di Henry Miller, contattare:
+44 (0)20 8509 2044 / (0)7769 700290 oppure henry@henrymillerfineart.co.uk
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Note:
1 “My focus on the male form stems from my interest in figurative pictures. When you look at pictures of people you are in effect looking at yourself. Focussing thematically on the male form, it enables me to not be limited by any particular time period. My collection stems from the 17th Century to the present day. The influence of classicism appears through my collection. I particularly like academic studies which of course are rooted in the Italian renaissance. Regrettably I think that the new generation of buyers of art, may think that pictures rooted in the classicism tradition, are old fashioned and not relevant to their modern lives. For me, celebrating such works, connects us to the past, particularly as they are of people. I also think the influence of classicism is all around us, particularly in our buildings; both modern and old. It is impossible to live in London and not see the influence of classicism all around us. I also think that there is nothing better than a modern interior displaying old works. The juxtaposition highlights and exaggerates the beauty of both.. (For example, please also see the works of Gaillemin on my website. These works from 2015, by a French artist beautifully combine the classicism of 18th Century with a modern twist)”.
2 “(…) if you mean a good place for inspiration, then yes. It is a truly multicultural city, rooted in 100s of years of British history, but deeply affected and influenced by 100s of years of immigration and other cultural influences. It is also a very easy place to live, although it has become quite expensive. There is a vibrant art scene, both for traditional and contemporary art”.
3 “I don’t know if you know London at all, but although the area I live in is described as Walthamstow Village, it is not really a village, in the traditional sense of the word. Walthamstow is part of Greater London, and only 20 minutes by tube from the centre. However, as it was not connected by train to London until 1890, it remained untouched for many years and retains many of its old houses. The centre of the village has a 19th century church and is surrounded by some 18th century houses, which are interspersed with later buildings, most from about 1900. Although part of London, it very much has its own identity and over the past few years has regenerated and now is an extremely vibrant community. It is best known for being the birthplace of the arts and crafts designer William Morris, and a museum of his work is situated here. One of the best things about being an art dealer, is that I don’t have a typical day. I look for new works online, attend auctions, see clients, go to exhibitions, conduct research into works, and other administrative tasks, including social media. London is a huge resource in terms of auctions, galleries, other dealers, art libraries”.
4 “I think the state of the contemporary art market is quite healthy, although I am no expert on this. My focus is to try and persuade people who would buy contemporary art, to buy something that is more traditionally focussed”.
5 “If I have your question right, I am more interested in people appreciating my artworks that anything else. I only buy works that I love. I have to be passionate about what I buy and sell. I try to convey that passion to people, and if they buy something then hopefully they feel the same thing. My only advice to people buying works is love the works you buy, and don’t worry about what critics may say about it”.
6 “It is impossible to look at my collection without seeing the influence of Italian artists throughout it. Not only do I have some Italian pictures, Sandro Chia, copy after Schedoni, painted Academic Study Italian school 18th Century (which will be on my website later this week), Italian school c1700 drawing, but the influence of Italian classicism is throughout the collection. It is impossible to talk of the 500 years of European art without talking of the overwhelming influence of Italian art. Even in respect of the Paul Cadmus I am selling from 1981, an American artist, is clearly influenced by Italian classicism”.
7 “As a dealer, I try and present works which by artists who are well represented in institutional galleries. As a collector myself, I like to buy works by artists who sufficiently well known to be represented in public art galleries”.
8 “I can’t really talk about the experience of Italians in particular, other than to say that many people for a whole variety of cultures and countries, including Italians have been very positive about what I am trying to do”.
9 “I am not sure I am best placed to describe how the London art scene has changed over the past 30 years, but I am deeply troubled by the UK’s decision to leave the EU. As part of the EU, any dealer can buy and sell art throughout the EU freely and free of import/export duty. I also travel extensively, particularly to Paris on the Eurostar, and buy a lot of works there. It is of course unclear what Brexit will mean, but if it will mean that pictures will be subject to restrictions, it will add extra costs and administration for dealers / buyers. This must have an effect on the art market in London, and the UK more generally”.
10 “I shall be putting together a show of engravings by Francis West, a Scottish painter, next year. Although he better known for his abstract paintings, he was also a master draftsmen and extraordinary engraver”.
Le sottostanti immagini sono tratte dal sito www.henrymillerfineartgallery.co.uk:
(1) Dutch School, Portrait of Man in Black Coat and Lace Collar, circa 1630;
(2) Continental School, Portrait of a Man in a Red Jacket, 19th Century;
(3) Continental School, Study of Young Boy after Bartolemeo Schedoni (1578-1615), 18th Century.
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