Il mercato delle opere d’arte: come si stimano
Non è un mistero che un ruolo importante nel mondo dell’arte oggi sia rivestito dalle case d’asta. Oltre al fatto che esse costituiscono sempre di più l’ago della bussola del mercato dell’arte, nell’ambito di quella contemporanea si sono anche imposte nella scoperta di talenti. Può infatti succedere che siano proprio gli addetti alle vendite all’incanto a fare la scoperta di nuovi nomi. Si tratta, però, di un fenomeno che non ha ancora una larghissima diffusione: non è infrequente che degli artisti emergenti si sentano dire di no poiché, rispetto alle entrate garantite da pittori storicizzati, le loro opere sono viste come degli investimenti più rischiosi. Si rende dunque necessario dare inizio a un processo di valutazione. Il primo passo da fare è rivolgersi a una casa d’asta e richiedere il parere di uno degli esperti preposti a tali consulenze. Generalmente, i criteri sui cui una valutazione provvisoria fa perno sono: autore, tecnica, data, dimensione, soggetto, stato conservativo, bibliografia relativa all’opera ed esposizioni nelle quali è stata inserita. Se recarsi direttamente alla casa d’asta con il pezzo da valutare è la scelta più pratica, molto spesso le distanze la rendono un’opzione problematica. Per evitare viaggi a vuoto, dunque, è consigliabile stringere i primi contatti via mail, fornendo a chi di dovere delle immagini dell’opera fronte retro e corredandole con tutte le informazioni di cui si è in possesso.
Se l’opera ha catturato l’interesse della casa d’asta, perché di un autore famoso o perché in linea con le tendenze di mercato contemporanee, si procederà infine ad una valutazione da parte dell’esperto effettuata di persona, in genere del tutto gratuita. Le valutazioni vere e proprie sono di solito calibrate con i più moderni strumenti di analisi, in modo da tener conto delle evoluzioni più aggiornate del mercato, dando vita a stime e perizie che assicurino il miglior risultato di vendita. In seguito, si assisterà alla redazione o all’inserimento dell’opera in un catalogo, che, una volta dato alle stampe, rappresenta il vero preludio all’esposizione al pubblico. I pezzi che, in un’asta, sono stati aggiudicati al prezzo più alto diventano noti in gergo tecnico come “top lots”. Può avvenire che tra essi vengano annoverate anche opere di artisti storicizzati ma da poco presenti sul mercato dell’arte, come nel caso di Maria Lai (1919-2013), in occasione dell’Asta di Arte Moderna e Contemporanea tenutasi lo scorso aprile a Roma, presso la Minerva Auctions. La medesima casa d’asta, riguardo capolavori del famoso pittore Piero Dorazio (1927-2005), ha visto lievitare i prezzi di vendita anche al di sopra dei 100mila euro.
La richiesta di una stima può aver luogo anche nell’ambito di eventi appositamente dedicati. Se siete interessati a ottenerne una, segnaliamo l’appuntamento del prossimo 1° ottobre, presso la casa d’asta Minerva Auctions – Palazzo Odescalchi, Piazza SS. Apostoli 80 – Roma.
Nota:
L’opera rappresentata nell’immagine in alto è Sub Gratia, 1969, di Piero Dorazio.
- Esplora le frontiere della fantascienza con il nuovo podcast di Stellarius - 17/07/2023
- Arte e cultura a sostegno della Natura: al via la prima mostra dedicata agli insetti impollinatori, ideata dall’artista Matteo Cibic - 16/05/2023
- Miracolo Südtirol: per la prima volta il Trentino Alto Adige è in serie B - 05/05/2022
Iscriviti al gruppo dei sostenitori per accedere ai contenuti extra