Tecnologia e disumanizzazione
La nostra generazione di 50-60enni ha attraversato tutto lo sviluppo della tecnologia innovativa di massa… quella segreta, forse la vediamo in alcuni buoni film di fantascienza, i quali – a loro volta – sono obsoleti rispetto a ciò ch’è nascosto in qualche laboratorio segreto.
Anche i quarantenni – per non dire trentenni e ventenni (a bambini e adolescenti, poi, se dài loro un telefono a disco ruotante, non sanno nemmeno usarlo) – non possono capire che noi vice-vecchi stiamo vedendo cose che la nostra immaginazione di fanciulli credeva irrealizzabili. Vi racconto una storia…
A quei tempi, parlo del 1962, v’erano le televisioni a valvole con due soli canali – il Nazionale e il Secondo – e le manopole laterali. Le manopole erano ovviamente relative alle summenzionate sintonie, e la gente pensava servissero per aggiustare la visione quando si “vedeva male”.
Chi scrive verso i sette-otto anni iniziò a pensare alle manopole della radio che erano necessarie per trovare sia i canali italiani che quelli esteri, e si domandò: “Non è che quelle due rotelle hanno la stessa funzione della radio, pur essa a valvole, solo che non ci sono canali da vedere?”.
In effetti era così, ma noi bambini intuitivi non potevamo saperlo per certo, ma eravamo candidamente lungimiranti. E del resto il passaggio alla teleselezione con un solo numero – avvenuta il 31 ottobre 1970 con lo 06-Roma, 02-Milano, ecc. – quando prima per chiamare fuori città ti dovevi rivolgere al centralino, insegnava molto.
Col trascorrere di anni e lustri, pensate a quello che è successo, e vi renderete conto la mia generazione cos’ha visto… Voi direte: “Vabbe’ ci sono anche i 70, 80, 90enni di oggi che ieri avevano la tua età”. Sì, è vero, ma essi allora appartenevano a un periodo precedente la Seconda Guerra Mondiale, non potevano percepire alcunché, salvo il passaggio dal telefono a muro a quello da tavola. Noi invece vedevamo già tutto prima, ma lo ritenevamo lontanissimo, a iniziare dalla fatidica data 2000 che ci sembrava come l’alba di un mondo nuovo, dove – e ricordo di averlo meditato sulla terrazza di casa mia, mi sembra nel 1966 – non ci dovevano essere, non dico gli sciacquoni a catenella, ma nemmeno i cessi di antica cultura agrario-patriarcale.
Cosa ci ha detto la storia in questi sessant’anni? La tecnologia nel Primo Mondo è migliorata sì, ma il processo di disumanizzazione sta annichilendo il pianeta. Alcuni ritengono telefoni mobili, smartphone, ecc. l’“evoluzione più significativa”. Non è affatto la più significativa è solo la più vistosa, frutto della scienza atta a rendere maggiormente esiziale e perfezionata la guerra. E se ci pensate, i predetti “cellulari” furono desecretati dopo il conflitto Stati Uniti-Iraq del 1991 (II Guerra del Golfo, dopo la I 1980-88 fra Iran e Iraq, con l’Occidente a sostenere Saddam Hussein), e internet all’indomani del crollo dell’URSS del 1991.
Fateci caso alla “coincidenza” delle date. Ed infatti le coincidenze non esistono.
- Found footage e unicus agens - 13/09/2017
- Tecnologia e disumanizzazione - 05/05/2017
- Il senso dei ricordi quale Storia - 28/03/2017
Iscriviti al gruppo dei sostenitori per accedere ai contenuti extra